GUERRA, PATRIARCATO: 194 BUONI MOTIVI PER DIRE BASTA!
No allo stanziamento di 400mila euro per il fondo “Vita Nascente” annunciato dall’Assessore Marrone di Fratelli d’Italia.
ASCOLTA QUI LE INTERVISTE DI DANIELA ALFONZI: ALFONZI-interviste
𝐈𝐥 𝐅𝐨𝐧𝐝𝐨 “𝐕𝐢𝐭𝐚 𝐍𝐚𝐬𝐜𝐞𝐧𝐭𝐞” 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐨𝐬𝐬𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐏𝐢𝐞𝐦𝐨𝐧𝐭𝐞 è 𝐢𝐧𝐚𝐜𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞, 𝐦𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨𝐜𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥’𝐞𝐧𝐧𝐞𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐚𝐭𝐭𝐚𝐜𝐜𝐨 𝐚𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐢!
Scopriamo a mezzo stampa lo stanziamento di 400mila euro per il fondo “Vita Nascente” annunciato dall’Assessore Marrone di Fratelli d’Italia. Ancora una volta proviamo disgusto, ma non ci stupisce che la Regione non ascolti le voci delle tantissime persone che hanno partecipato alle mobilitazioni svoltesi lo scorso anno contro l’ingresso delle associazioni antiabortiste nei consultori.
Marrone fa i suoi proclami usando le nostre vite e i nostri corpi per i suoi squallidi fini elettorali e di posizionamento politico, continuando a parlare di IVG senza avere alcuna delega istituzionale in merito! L’assessore Icardi e l’assessora Caucino (entrambi della Lega Nord) – che avrebbero invece deleghe sulla salute e sulle pari opportunità – restano come sempre in silenzio, acconsentendo e rendendo possibili questi deliri di onnipotenza, a dimostrazione dell’uniformità politica di estrema destra della giunta regionale.
Queste azioni rappresentano scelte politiche inaccettabili. Le associazioni antiabortiste non tutelano affatto la scelta della maternità, come la Regione dichiara, ma anzi sono le stesse che umiliano le donne e le persone gestanti che vogliono accedere ad IVG, che provano a convincerle a scelte improprie per la loro vita e non volute. La maternità è una scelta: non può essere la falsa promessa di sostegno economico per pochi mesi a convincerci, anzi questa rappresenta una presa in giro ed una pressione scorretta e manipolatoria verso chi si trova in condizione di disagio socio-economico.
Rifiutiamo il paternalismo dell’assessore e della giunta e ribadiamo che siamo in grado di scegliere da sole per la nostra vita. Rifiutiamo la stigmatizzazione della capacità di autodeterminazione di chi vive condizioni di povertà. Vogliamo smascherare questo ridicolo provvedimento: se la Regione volesse davvero sostenere la maternità consapevole, si impegnerebbe per un welfare pubblico, contro i licenziamenti delle donne, contro le dimissioni in bianco e per la gratuità della contraccezione, sosterrebbe le famiglie monigenitoriali e i centri antiviolenza e lascerebbe stare il diritto all’aborto!
Questi 400 mila euro sarebbero fondamentali per tanto altro: per esempio il rifinanziamento dei consultori pubblici o l’inserimento della vulvodinia negli extra-LEA regionali, che la Regione ha rifiutato proprio qualche mese fa per presunte ragioni economiche. E’ evidente che alla Giunta Cirio non interessi nulla della salute di genere, delle liste d’attesa di oltre 6 mesi per una visita ginecologica, del diritto alle cure di chi spende oltre 500 euro al mese per malattie ginecologiche; trovando invece i finanziamenti per aiutare in modo clientelare e osceno “le associazioni degli amici”, come al solito a nostre spese e senza il consenso delle tantissime persone che da anni difendono il diritto all’aborto!
Non staremo in silenzio ad attendere che ci tolgano il poco spazio di autodeterminazione ancora possibile e ribadiamo che questo provvedimento non è fatto a nome delle donne. La Giunta Regionale non dorma sonni tranquilli: saremo noi il loro incubo peggiore, perché non possiamo permetterci di lasciarli continuare!