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Il bambino nel sacco

Liberamente tratta da “Fiabe Italiane”, di Italo Calvino

L: Pierino Pierone era un bambino alto così, che andava a scuola. Per la strada di scuola c’era un orto con un pero, e Pierino Pierone ci s’arrampicava a mangiar le pere.

L: un giorno, arrampicandosi sull’albero per fare merenda con le pere, vide su un ramo un gufetto che era andato ad abitare lì.

Pierino: ciao gufetto, io sono Pierino Pierone e tu, come ti chiami?

Gufo: Ufi!

P: Ufi? Ma che nome è?

L: mentre Pierino stava cercando di far parlare il gufetto sotto il pero passò la Strega Bistrega e disse:

S: Pierino Pierone dammi una pera /Con la tua bianca manina,/Ché a vederle, son sincera,/Sento in bocca l’acquolina!

Pierino Pierone pensò

P: Questa si sente l’acquolina in bocca perché vuole mangiare me, non le pere!

L:  E non voleva scendere dall’albero. Colse una pera e la buttò alla Strega Bistrega. Ma la pera cascò per terra, proprio dov’era passata una mucca e aveva lasciato un suo ricordo. TUMP SPLASH…

G: Uh…. Pupù….

L: Pierino rideva come un matto ma la Strega Bistrega ripeté

S: Pierino Pierone dammi una pera /Con la tua bianca manina, /Ché a vederle, son sincera, /Sento in bocca l’acquolina!

L: Ma Pierino Pierone buttò un’altra pera, e la pera cadde per terra,  (TUM )proprio dov’era passato un cavallo e aveva lasciato un laghetto (SPLAH) . 

G: Uh…. Pipì….

L: Pierino continuava a ridere ma la Strega Bistrega aveva la testa dura e ripeté la sua preghiera

S: e dai… P:NO!  S: e dai… P:NO!  S: e dai… P:NO!  S: e .… P:NO! Dai…. P: Vabbè, se proprio insiste scendo, basta che la pianti lì!

G: uffi no!

Così Pierone scese e le porse una pera. La Strega Bistrega aprì il sacco ma invece di metterci la pera ci mise Pierino Pierone, legò il sacco e se lo mise in spalla. Il gufetto, vista la scena, cominciò a svolazzare sopra la strega che per la paura se la stava facendo addosso

S: Gufaccio della malora, la smetti di fare quel verso? Vuoi che me la faccia addosso?

L: ma Ufi continuava e, fatto un pezzo di strada, la Strega Bistrega dovette fermarsi a fare un bisognino: posò il sacco e si nascose m un cespuglio. Pierino Pierone intanto, aiutato dal gufetto che col suo becco appuntito aveva tagliato la corda che legava il sacco, saltò fuori, ficcò nel sacco una bella pietra e scappò. Finito il suo bisognino la Strega Bistrega tornò, riprese il sacco e se lo mise sulle spalle.

S: Ahimè Pierino Pierone/Pesi come un pietrone!

L: Detto questo andò a casa. L’uscio era chiuso e la Strega Bistrega chiamò sua figlia:

S: Margherita Margheritone,/Vieni giù e apri il portone/E prepara il calderone/Per bollire Pierino Pierone.

L: Margherita Margheritone aprì

M: Sì, mamma lo faccio subito. Che fame ho già…

L.: Appena l’acqua bollì, la Strega Bistrega ci vuotò dentro il sacco. – Plaff! – fece la pietra, e sfondò il calderone; l’acqua andò sul fuoco e tutt’intorno e bruciò le gambe alla Strega Bistrega.

S: aih ahi! Al fuoco al fuoco !!!

L: Margherita Margheritone disse:

M: Mamma mia cosa vuol dire/ Porti i sassi da bollire?

L:  E la Strega Bistrega saltando per il bruciore:

S: Figlia mia, riaccendi il fuoco/ Io ritorno qui tra poco.

L: Cambiò vestito, si mise una parrucca bionda, e andò via col sacco.

L: Pierino Pierone – che era un po’ monello – invece d’andare a scuola era tornato sul pero. Ripassò la Strega Bistrega travestita e gli disse:

S: Pierino Pierone dammi una pera/Con la tua bianca manina/Ché a vederle, son sincera,/Sento in bocca l’acquolina!

L: Ma Pierino Pierone l’aveva riconosciuta e si guardava bene dallo scendere:

P: Non do pere alla Strega Bistrega/ Se no mi prende e nel sacco mi lega.

L: E la Strega Bistrega lo rassicurò:

S: Non sono chi credi,/ son sincera, /Arrivata son qui stamattina, /Pierino Pierone dammi una pera/Con la tua bianca manina.

S: e dai… P:NO!  S: e dai… P:NO!  S: e dai… P:NO!  S: e .… P:NO! Dai…. P: Uffa, che noiosa! Vabbè, scendo, basta che la pianti lì!

G: uffi no!

L: E tanto disse tanto fece che Pierino Pierone scese a darle una pera. La Strega Bistrega lo ficcò subito nel sacco. Il gufetto cominciò a svolazzare sopra la strega che come l’altra volta per la paura se la stava facendo addosso Arrivati a quel cespuglio, dovette di nuovo fermarsi per un bisognino, ma stavolta il sacco era legato così forte che Pierino Pierone non poteva scappare. Allora il GUFO si mise a fare il verso della quaglia. Passò un cacciatore con un cane cercando quaglie, trovò il sacco e l’aprì.

C: Accidenti un bambino nel sacco!!! Che ci fai lì?

P: gioco con le quaglie.

C: Quaglie? E’ tutto il giorno che le cerco! Vai Boto!

L: Pierino Pierone saltò fuori e scappò, il cane Boto si ficcò dentro il sacco ma in quel momento  arrivò la bistrega che riprese il sacco, il cane lì dentro non faceva che dimenarsi e guaire (CAI CAI !!!), e la Strega Bistrega diceva

S: Pierino Píerone non ti rimane/Che saltare e guaire come un cane.

L: Arrivò alla porta e chiamò la figlia:

S: Margherita Margheritone/Vieni giù e apri il portone/ E prepara il calderone/Per bollire Pierino Pierone.

M: Sì, mamma lo faccio subito. Che fame ho già…

L: Ma quando fece per rovesciare il sacco nell’acqua bollente, il cane furioso sgusciò fuori (GRRRR!!!)  le morse un polpaccio e scappo’ in cortile

L: E Margerita Margeritone disse

M: Mamma mia, che casi strani,/Tu per cena mangi i cani?

L: E la Strega Bistrega

S: Figlia mia, riaccendi il fuoco/Io ritorno qui tra poco.

L: Cambiò vestito, si mise una parrucca rossa e tornò al pero;

S: Non sono chi credi,/ son sincera, /Arrivata son qui stamattina, /Pierino Pierone dammi una pera/Con la tua bianca manina.

P: Sei la Bistrega, con la parrucca sembri ancora più bacucca!

G: uffi sì

S: e dai… P:NO!  S: e dai… P:NO!  S: e dai… P:NO!  S: e .… P:NO! Dai…. P: Uffa, che noiosa! Vabbè, scendo, basta che la pianti lì!

G: uffi no!

 Bistrega tanto disse tanto fece che Pierino Pierone si lasciò acchiappare un’altra volta. E questa volta la strega non si fermò in nessun posto e portò il sacco fino a casa, dove sua figlia l’aspettava sull’uscio e le disse

 S:  Figlia mia, prendilo e chiudilo in gabbia e domani, di buonora mentre io sono via, fallo in spezzatino con patate.

M: Sì, mamma lo faccio subito. Che fame ho già pensando a domani…

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Ma Margherita Margheritone la settimana prima era diventata vegetariana e i bambini proprio non  li mangiava più. Così disse a Pierino Pierone

M: se mi porti subito un sacco di pere, preparerò una crostata e la mamma, che è molto golosa di torte alle pere, si dimenticherà di te!

Detto fatto! Pierino Pierone come un lampo tornò nell’orto, raccolse le pere più grosse e mature che trovò sull’albero  e le portò di corsa a Margherita Margheritone.

Al ritorno della Strega Bistrega un profumino di  crostata si spandeva per tutta la cucina. La strega disse a sua figlia

S: Margherita Margheritone a essere vegetariana hai proprio ragione!

L: E  quel giorno la Strega Bistrega non mangiò più Pierino Pierone e nessun altro bambino. Anzi si mise a coltivare un orto e aiutata dal gufetto che era diventato suo amico regalava a tutti i bambini mele, uva, fragole e ciliegie, però – in ricordo del passato e per farsi perdonare  – le pere le regalava soltanto a Pierino Pierone!!!

CANZONCINA  DEL LIETO FINE

Cosa c’è per colazione?     Orzo, latte e un ciambellone

Strega: ….e un pezzetto di Pierone…. Coro: NO!

Che si mangia a mezzogiorno?   Frittatina e pasta al forno

S: … e Pierin come contorno…  Coro: NO!

La merenda è preparata?   Frutta fresca e marmellata

S: …e bambini in insalata… CORO: NO!

E la cena della sera?    Tre formaggi con la pera

S: …e… C: NO!   S: …e… C: NO!   S: …e… C: NO!

S: e… corro a prendere le pere!

CORO: SE SI MANGIA TUTTI INSIEME, ROBA BUONA, SI STA BENE!

SE SI MANGIA ROBA BUONA TUTTI INSIEME SI STA BENE

SE SI MANGIA E SI STA BENE ROBA BUONA TUTTI INSIEME….

SE SI MANGIA PANETTONE, CARAMELLE, FRITTELLONE, MERENDINE E MERENDONE, VERZA, CAVOLO E TORRONE….: MAL DI PANCIA E INDIGESTIONE!——- UFI!

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