LA MUSICA DELLA RIVOLUZIONE

Fausto Amodei compie novant’anni: la sua chitarra comunista è più che mai bella e necessaria. Auguri e grazie Fausto!

QUI IL TESTO DELLA CANZONE DI CARLO PESTELLI:

Signorina Maccabei dica lei dica lei dove sta quell’Amodei?/Che rimava lemme lemme val di Fiemme con Matusalemme,/che dal folto della gente prese un teleconcorrente e gli diede due figlie in coppia, non pensate ad Arisa o Natascia, ma a Raddoppia e Lascia.

Signorina Maccabei dica lei dica lei, dove stava l’Amodei/forse con Oliver al parco mentre a casa con Gabri,/Irene e Marco accendemmo il suo pc e cambiammo lì per lì le sue rime tutte in assonanza,/l’architetto ci scoprì e in via Monti arrivò l’ambulanza.

Ma chi è quel fauno barbuto che ha in odio l’anacoluto,/che nasceva non lontano da Gozzano, che non l’ebbe mai nell’ano,/che cantava i partigiani fratelli maggiori in quel bricco ribelle,/a Paralup, deputato dalle sette corde, onorevole PSIUP.

E gli auguri financo tu abbia dal capo dello Stato/dai fantasmi di Gedda e dei Lombardi, sia Gabrio sia Renato: han levato gli stendardi, han squillato l’olifante/un po’ come nel mar dei Sargassi, d’altra parte se non va con De Martino si rimedia con Tanassi.

E qui chiudo Fausto l’infausto compito del computo del tempo,/dalla nebbia pavanese il tuo allievo ora un po’ male in arnese,/dal mio grigio appennino rupestro i miei auguri tu abbia e tutto il resto,/senza aggravio di nostalgie senza troppe ubbìe.

Ti sia lieta la festa e t’allietino alba e mattina/ti sia trullare il vino e con esso Cinindia e Indocina./Ti risuoni nel cielo il domani / come un flauto andino di Intillimani, con intatta la rabbia di papà Cervi e dei suoi figlioli /così come d’Afro Tondelli e di Lauro Farioli.

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