LO STRILLO : la rassegna stampa di Radio Poderosa
Febbraio 2024
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Ecco un podcast sull’esperienza del federalismo democratico:
Riempire un vuoto
da www.transform-italia.it –
di Roberto Morea
La presentazione della lista Pace, Terra, Dignità tenuta oggi a Roma presso una gremita sala stampa della FNSI, parte da una premessa presentata in poche parole dalla Giornalista Benedetta Sabbene di Servizio Pubblico, piattaforma web lanciata da Michele Santoro.
Siamo alla vigilia del secondo anniversario dello scoppio della guerra Russo-Ucraina che, malgrado tutto l’impegno occidentale, ci ha portato solo ad uno stallo e ha prodotto una distruzione del paese ucraino con la morte di decine di migliaia di persone, senza che quel supporto militare che sarebbe dovuto servire ad una trattativa più favorevole, abbia prodotto l’effetto desiderato. In più l’apertura del fronte palestinese, indica una tendenza storica di una normalizzazione dell’uso della forza, che come ci ricorda Raniero La Valle nel suo intervento sostituisce la Verità delle cose al vincolo di Autorità.
Imponendo una logica che si basa sul rapporto costi-benefici e come vediamo a Gaza, arriva a far digerire ad Israele ed alla comunità internazionale, i quasi 30.000 morti civili, in nome del bene supremo della potenza militare.
Eppure, la nascita di questa esperienza della lista, esprime un punto di vista, una volontà di indicare quello che ancora e malgrado tutto è possibile fare.
Per contrapporre alla logica della guerra l’interesse universale della Pace.
Mi ha colpito in particolare nell’intervento di Raniero, il richiamo a Carl Shmitt, nel definire ogni
guerra una guerra civile. In cui ognuno di noi è chiamato a prendere posizione, senza riconoscere il nemico, senza voler comprendere o almeno ascoltare le ragioni dell’altro. Chi lo fa può essre
accusato persino di tradimento e di intelligenza con il nemico.
Per questo serve che cada una barriera che è quella della comunicazione, “siamo proprio noi,
colleghi giornalisti, ad essere chiamati in causa” in questa guerra civile, a dover rispondere alla
necessità storica di impedire la tragedia finale a cui la guerra ci sta portando.
Infine Raniero La Valle insiste su una domanda che il Papa ha posto all’Europa. Dove stai andando?
Crediamo che l’Europa non sia un super stato che debba dotarsi di un proprio esercito , ma di una Europa capace di cercare la via del dialogo e della pace.
“Qui non stiamo fondando un nuovo partito” esordisce Michele Santoro, “ma la costruzione di un
vettore per la parola Pace”. “Non siamo interessati alla disputa nel campo dei partiti esistenti, e non ci sono travasi di voti che da destra si spostano a sinistra e viceversa” continua “allo stato attuale quasi 50% della popolazione non va a votare”. Serve qualcosa che riaccenda la passione e una scintilla che illumini un paese ormai assuefatto.
Per questo Santoro ha descritto il percorso che ha portato alla descrizione del programma, non
esaustivo ma una traccia che fa emergere ciò che ci unisce lasciando liberi e libere ogni partecipante di non rinunciare alla propria identità.
In termini pratici i prossimi passi saranno la presentazione delle liste, per cui si aspetterà fin
all’ultimo momento lasciando le porte aperte ad ogni nuova forza, inclusa Sinistra Italiana, che se
unita in questo progetto porterebbe ad un risultato intorno al 6%, secondo uun sondaggio richiesto da Santoro stesso.
Un ringraziamento è stato inviato sia a Luigi De Magistris e a Maurizio Acerbo per la disponibilità
che hanno sin dal primo momento espresso con l’augurio che tutta Unione Popolare si riconosca nel processo della costruzione della lista. Così come a Mimmo Lucano e ai tanti che in questi giorni si sono esposti per la creazione di un processo unitario.
Dopo la presentazione delle liste si avvierà il cammino della raccolta delle firme a cui non si pensa di sottrarsi.
Un cammino in salita ma con l’augurio di essere in tanti a farlo.
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