ORIZZONTI ANPI: NO ALLA GUERRA

Associazione NazionalePartigiani d’Italia

Pagliarulo: “L’ANPI condanna fermamente l’invasione dell’Ucraina e non faccio alcuna autocritica sull’allargamento ad est della Nato”

1 Marzo 2022

Il Presidente nazionale ANPI intervistato dal quotidiano la Repubblica. “Rifiutarsi di comprendere quanto sta accadendo nel suo complesso, è stupido”

Roma. “L’Anpi condanna in modo fermissimo la guerra di Putin: siamo impegnati a organizzare una manifestazione nazionale per la pace. Ma no, non faccio alcuna autocritica a proposito dell’allargamento a est della Nato. Rifiutarsi di comprendere quanto sta accadendo nel suo complesso, è stupido”. Gianfranco Pagliarulo, il presidente dell’Associazione dei partigiani, contrattacca. E lancia un appello al governo italiano, affinché fermi una escalation di guerra e “eviti di mandare armi all’Ucraina”.

Pagliarulo, i partigiani che hanno fatto la Resistenza, che sanno cos’è essere invasi, come hanno potuto giustificare Mosca?

“I partigiani, e i loro eredi, non hanno mai giustificato Mosca. Abbiamo aspramente condannato l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin. Perché è, in primo luogo, un atto di guerra pianificato da tempo, realizzato a freddo in violazione del principio dell’autodeterminazione dei popoli e tale, come si vede, da innescare il rischio di un conflitto globale. Chi ci accusa mente, sapendo di mentire”.

Però in un comunicato del 22 febbraio, prima dell’invasione, dicevate che il continuo allargamento della Nato a est è “vissuto legittimamente da Mosca come crescente minaccia”. Ora lei fa autocritica?

“Ma quale autocritica! Erano ore in cui si auspicava che la Ue avanzasse la proposta di composizione pacifica del conflitto attraverso l’attuazione integrale degli accordi di Minsk, prevedendo una riforma istituzionale attraverso la quale l’Ucraina desse vita a regioni a statuto speciale, per concedere autonomia alle regioni del Donbass, sotto le bombe da otto anni ”.

Sul ruolo della Nato?

“Rifiutarsi altresì di comprendere quanto stava accadendo nel complesso, è stupido, perché non permette di trovare la soluzione del problema. Faccio un passo indietro. Nel 1997, il diplomatico americano George Kennan afferma che l’allargamento a est dell’Alleanza è l’errore più fatale della politica americana. Anni prima, l’allora segretario generale della Nato, Manfred Worner dice a Bruxelles: il fatto che noi siamo pronti a non schierare la Nato fuori dal territorio tedesco, dà garanzie di sicurezza all’Urss. E potrei continuare, per dire che la critica all’espansione della Nato a est è un patrimonio diffuso, che è stata fatta da ambasciatori e militari. Russia e Ue sono obbligate dalla situazione geografia a essere vicine e questo avrebbe dovuto prevedere una logica di cooperazione, non di competizione. Cooperare è definire un sistema di sicurezza reciproca”.

Lei ha anche detto “non mettiamoci l’elmetto”: cosa significa?

“Fermo restando che siamo uniti nella condanna senza appello dell’invasione, in questa situazione drammatica, o si sceglie di raffreddare la tensione, ovviamente a condizione del cessate il fuoco e del ritiro delle truppe russe, oppure si intraprende una strada per cui a ogni azione corrisponde una controreazione: è quello che disgraziatamente sta avvenendo”.

L’Italia come dovrebbe sostenere l’Ucraina?

“Siamo arrivati all’ordine putiniano di allerta nucleare, a un crescendo incontrollabile! Dobbiamo spezzare questo meccanismo. Se l’Italia inviasse armi all’Ucraina a me sembrerebbe uno sbaglio, peraltro al limite dell’articolo 11 della nostra Costituzione. Il clima di guerra che si sta creando è terribile, e in questo rientra la diffamazione nei confronti dell’Anpi-amici di Putin”.

Al governo Draghi cosa chiede?

“Eviti l’escalation di guerra, eviti l’invio di armi. Non faccia torto alla pace. Se l’obiettivo è la pace, non si risolve mandando armamenti”.

Quali iniziativa prenderete?

“Con la rete per la pace, con associazioni e sindacati puntiamo a una grande manifestazione nazionale pacifista”.

Anche Salvini è stato dell’idea che sia meglio non equipaggiare l’Ucraina: non le fa impressione essere in sintonia con il leader leghista?

“Guardi, Putin ha parlato di de-nazificare l’Ucraina. È vero che ci sono forze naziste in Ucraina, e sono un drammatico problema ignorato per anni dalla Ue, ma lui stesso non sempre ha mantenuto le debite distanze con costoro. Putin aveva stretti rapporti con Alexander Dugin, oscurantista, fan di Evola, esoterico, che è venuto in Italia ospite di Savoini, l’uomo di Salvini coinvolto nel “caso Metropole”. Certe amicizie pericolose di Salvini non le dimentichiamo”.

A cura di Giovanna Casadio

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L’UMANITÀ AL POTERE

Siamo a un passo dal baratro. A chi governa la Russia, gli Stati Uniti, l’Ucraina, i Paesi dell’Unione Europea, il nostro stesso Paese, chiediamo un atto di responsabilità e di saggezza. Prima che sia troppo tardi. Il delirio bellicista va sconfitto dalla forza tranquilla di Paesi e popoli che sanno che la guerra, oltre a lacrime, sangue e devastazioni, oggi porta solo alla sconfitta di tutti; basti pensare all’Iraq, alla Libia, all’Afghanistan.

LANCIAMO UN APPELLO PERCHE’ IN TUTTA ITALIA AL PIU’ PRESTO SI DIA VITA A INIZIATIVE, PRESIDI, MANIFESTAZIONI UNITARIE PER LA PACE. TORNI UN GRANDE E DIFFUSO MOVIMENTO PER LA PACE, OGGI TIMIDO, E CONTRO L’IRRESPONSABILE CORSA AL RIARMO.

Il riconoscimento dell’indipendenza del Donbass da parte della Russia può portare il mondo a un passo dalla guerra ed è l’ultimo, drammatico atto di una sequenza di eventi innescata dal continuo allargamento della NATO ad est vissuto legittimamente da Mosca come una crescente minaccia.

Auspichiamo che si avvii perciò una trattativa generale sotto l’egida dell’ONU per ottenere questi obiettivi:

• Contestualmente, l’Ucraina riconosca l’autonomia del Donbass prevista dagli accordi di Minsk, ma mai attuata dal governo di Kiev, rispetti la sua popolazione russofona, cessi i bombardamenti in Donbass confermati dalla fuga di decine di migliaia di civili di quella regione in Russia, sciolga le milizie naziste, oggi in prima fila nell’attacco al Donbass, e Putin revochi il riconoscimento dell’indipendenza del Donbass, perché viola l’integrità territoriale di un Paese sovrano e scatena una serie di reazioni e controreazioni che possono portare in brevissimo tempo alla guerra.

• L’Unione Europea, nel condannare il riconoscimento dell’indipendenza del Donbass da parte della Russia, avanzi una proposta di composizione pacifica del conflitto al fine dell’attuazione integrale degli accordi di Minsk e avvii finalmente una politica di cooperazione e non di continua ostilità nei confronti della Russia. La vera forza dell’Europa unita è nella sua capacità di proporsi come messaggero di amicizia fra i popoli.

• Biden cessi immediatamente sia le clamorose ingerenze nella vita interna dell’Ucraina iniziate fin dai tempi di Maidan, quando nel governo ucraino entrò la statunitense Natalia Jaresco, sia le sue dichiarazioni belliciste e le sue ininterrotte minacce nei confronti della Russia.

• La NATO non può e non deve intervenire in caso di precipitazione bellica, perché ciò avverrebbe in violazione dei suoi compiti, che sono limitati alla difesa dei soli Paesi membri dell’Alleanza. In sostanza va profondamente ridiscusso il ruolo della NATO, che non può essere al servizio di una politica di potenza, e vanno avviate trattative per un sistema di reciproca sicurezza che garantisca sia l’UE che la Federazione russa.

Auspichiamo in particolare che il governo italiano rispetti un inviolabile obbligo costituzionale: l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

L’Italia può svolgere un ruolo di raffreddamento delle tensioni e di pacificazione attraverso gli strumenti della diplomazia e del negoziato. Così rafforza il suo prestigio internazionale e il suo ruolo di ambasciatrice di pace nel mondo.

CONTRO IL POTERE DELLA GUERRA E CONTRO OGNI LOGICA IMPERIALE, DIAMO VOCE ALLA PACE PER L’UMANITÀ AL POTERE!

LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

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