ANBAMED APRILE

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

30 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 119

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65 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Annunciata e poi smentita l’evacuazione delle acciaierie di Azovstal. Rinviato ad oggi il colloquio Macron-Zelenski. Mosca accusa i paesi Nato di boicottare l’accordo politico. Al G20 sarà invitato anche Zelenski, per un incontro faccia a faccia con Putin?

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Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

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29 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 118

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64 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. I russi avanzano nel Donbass. Bombardata Kiev durante la visita del Segretario generale dell’ONU. Germania accetta di pagare in rubli il gas russo, contro le decisioni dell’Unione Europea. 8 mila soldati britannici per le esercitazioni Nato nell’Est europeo. Biden chiede al Senato 38 miliardi di dollari per aiuti militari all’Ucraina.

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28 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 117

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63 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Mosca accusa Kiev di aver bombardato Kherson. Nella città occupata dai russi da 1° maggio sarà adottato il rublo. Fallita la missione Guterres a Mosca. Putin minaccia l’uso di armi mai viste prima. Rivolto ai paesi Nato: “Non intervenite!”.

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27 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 116

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62 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Dopo il consiglio di guerra di Rumsfield, il conflitto è tra Putin e Biden. Gli ucraini sono la carne da cannoni. Disperata situazione dei civili assediati all’interno delle acciaierie di Azovstal. Russia sospende forniture di gas a Polonia e Bulgaria. In fiamme un deposito di munizioni in Russia al confine con l’Ucraina.

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26 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 115

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61 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Lavrov torna a parlare del pericolo di una guerra mondiale. Nessuna tregua nel Donbass. Mosca accusa Kiev di operare una strategia occulta: colpire obiettivi in territorio russo, ma senza rivendicarli. Oggi un consiglio di guerra di 40 paesi (Nato e non), alla base Usa di Ramstein, in Germania.

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25 aprile 2022.  Buona festa della liberazione a tutte e tutti.

Rassegna anno III/n. 114

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Due mesi di guerra russa contro l’Ucraina. In fiamme un deposito russo di carburanti al confine. Mosca sostiene di aver abbattuto due droni di Kiev. Duri combattimenti nella regione sud-orientale. Nessuno spiraglio per gli assediati nelle acciaierie di Azovstal. Blinken e Austin in visita a Kiev promettono altri aiuti militari statunitensi. Grande partecipazione da tutta Italia ieri alla Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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24 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 113

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59 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Colpiti ad Odessa depositi di missili. Continuano i bombardamenti sulle acciaierie di Azovstal, a Mariupol. Ankara ha chiuso lo spazio aereo ai voli russi per la Siria. Zelensky critica l’ONU per la visita di Guterres a Mosca prima di Kiev. Il segretario di Stato USA e il capo del Pentagono oggi nella capitale ucraina. Oggi, domenica 24 aprile, Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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23 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 112

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58 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Combattimenti in tutti i fronti del Donbass. A Mariupol, la città fantasma rasa al suolo, saranno aperti corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili. Rimane l’assedio totale del complesso industriale siderurgico di Azovstal. Il segretario generale dell’ONU, Guterres, vedrà martedì Putin e poi si recherà a Kiev, per vedere Zelensky.   Domani domenica 24 aprile, Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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22 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 111

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57 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Il Cremlino annuncia la caduta di Mariupol. Putin rinuncia all’assalto contro le acciaierie Azovstal. Il dramma dei civili intrappolati all’interno insieme alle brigate dell’esercito. Nessun passo avanti nel negoziato tecnico. Gli Stati Uniti forniscono a Kiev droni e artiglieria per resistere all’offensiva in Donbass. Tra 2 giorni, il 24 aprile, Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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21 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 110

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56 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Scaduto l’ultimatum per la resa dei militari a Mariupol. Per l’evacuazione chiedono, in un messaggio disperato, un passaggio sicuro con garanzie di protezione internazionale. Ripresi i negoziati tecnici tra Mosca e Kiev. Russia prova un nuovo missile intercontinentale, per mandare un avvertimento alla Nato.   Tra 3 giorni, il 24 aprile, Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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20 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 109

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55 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Un altro ultimatum per la resa di Mariupol. Le trattative tra Kiev e Mosca sono ferme. Duri combattimenti e bombardamenti nella regione orientale. Una petroliera russa bloccata in Grecia per le sanzioni europee. Tra 4 giorni, il 24 aprile, Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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Approfondimento

    Rompiamo il silenzio sulla recente invasione turca del Kurdistan meridionale

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19 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 108

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54 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Cominciata l’offensiva per la conquista della regione orientale. Il pentagono addestra militari ucraini fuori dal territorio nazionale. 2,6 miliardi gli aiuti militari forniti da Wasington a Kiev. Catturati dai russi due mercenari britannici. Secondo Mosca, sono 30 i mercenari uccisi in un bombardamento nell’ovest dell’Ucraina. Tra 5 giorni, il 24 aprile, Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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18 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 107

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53 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Trattative sospese. Bombardamenti russi su Kiev e Kharkiv. Il governo ucraino smentisce la resa di Mariupol. Appello di Zelensky all’Unione Europea per ottenere armi subito. Tra 6 giorni, il 24 aprile Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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17 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 106

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53 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Abbattuto vicino ad Odessa un aereo che trasportava materiale bellico occidentale. I russi annunciano la conquista di Marioupol, ma gli ucraini smentiscono. Zelensky accusa i paesi europei di non fornire le armi necessarie. Tra una settimana, il 24 aprile Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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16 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 105

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52 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Missili sulla periferia di Kiev. Guerriglia a Mariupol. La nave di guerra Moscva affondata fa infuriare il Cremlino contro Washington: “Stop alla fornitura di armi o reagiremo”. Biden va avanti e Zelensky parla di pericolo nucleare tattico. Il 24 aprile Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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Convegno online Sbilanciamoci e rete università italiane per la PACE, dal titolo: “Pace e Nonviolenza di fronte alla guerra in Ucraina”.

https://www.facebook.com/sbilanciamoci/videos/293514159634045/

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15 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 104

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51 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Affondata la nave da guerra Moscva. Biden pronto ad andare a Kiev, ma Zelensky ha contratto il covid. Guerra di comunicati tra Mosca e Washington. Putin dice che le potenze europee non possono fare a meno del gas russo. L’Italia per sanzionare Putin si allea con Al-Sissi, una mancanza di coerenza per il caso Regeni. Il 24 aprile Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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14 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 103

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50 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Occupato il porto di Mariupol. I militari russi annunciano la resa di oltre mille soldati ucraini. Minacce di bombardare il comando dell’esercito a Kiev. Altri armamenti per 800 milioni di dollari in arrivo da Washington. Sono 12 milioni gli sfollati interni, un quarto della popolazione. Il 24 aprile Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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Nella rubrica Approfondimenti pubblichiamo il testo integrale della “Convenzione dei diritti nel Mediterraneo”, con i nomi di tutti i firmatari provenienti da tutti i paesi rivieraschi.

Approfondimento

“Fare del Mediterraneo uno degli spazi  creatori di un’umanità che vuole vivere insieme

 Convenzione dei Diritti nel Mediterraneo

Palermo 19 Marzo 2022

Premesso che

•  L’iniziativaVerso una convenzione dei diritti nel Mediterraneo” si propone di raggiungere i seguenti obiettivi:

–         Riconoscere le matrici comuni nella storia, nella geografia, nelle culture dei popoli del Mediterraneo per ridare centralità ad una identità mediterranea plurale assunta come base delle relazioni tra i popoli dell’area

–         Affermare una concezione del Mediterraneo come nuovo spazio creatore di una umanità che vuole vivere insieme

–         Strutturare una rete permanente tra i soggetti aderenti

–         Diffondere e praticare esperienze di democrazia partecipata

•  I contenuti e le azioni di seguito declinati sono il frutto di una co-costruzione, espressione di cinque gruppi di lavoro tematici, densi di capacità utopica, in grado di orientare e prefigurare soluzioni atte a trasformare l’ordine esistente e di un Patto Forte tra gli aderenti mirato a generare una Convenzione dei diritti nel Mediterraneo da proporre ai cittadini, alle organizzazioni sociali, alle istituzioni ad ogni livello.

 Convenzione che:

–         guarda alla pace, alla salute, all’acqua, all’alimentazione, alla conoscenza, ai saperi, alle capacità, alle risorse culturali e ambientali quali beni comuni pubblici dei popoli del Mediterraneo, in una cornice che tenga conto di elementi trasversali quali: la sostenibilità globale, le differenze di genere, le diseguaglianze, la sicurezza, il cambiamento climatico.

Il tutto attraverso un approccio sistemico offerto dall’analisi della mobilità umana internazionale.

• I popoli del  Mediterraneo non sono soltanto titolari di diritti ma costituiscono un soggetto geopolitico collettivo attivo.

• Una effettiva trasformazione sociale dei paesi mediterranei può passare solo da una presa di coscienza che rifiuti qualsiasi forma di colonialismo culturale e si fondi, con l’ausilio di una rete fitta e condivisa tra istituzioni locali ed espressioni della società civile, sull’incremento cosciente delle relazioni; sul rispetto del patrimonio culturale e ambientale; sull’eredità di una storia millenaria; sulla salvaguardia, recupero e valorizzazione delle identità e tradizioni locali.

Considerato che

·       Il Mediterraneo oggi appare un’area pervasa da guerre e da conflitti interni a singoli paesi spesso alimentati da nazioni esterne all’area mediterranea;

·       I gruppi di potere dominanti nell’area, con il sostegno e a volte per conto di potenze straniere e aziende multinazionali, attuano strategie e politiche predatorie delle risorse che determinano incremento di povertà e diseguaglianze;

·       In atto è presente una ulteriore spinta alla privatizzazione dei beni comuni;

·       Nazionalismi esasperati ed estremismi ideologici condizionano sempre più le politiche degli Stati determinando chiusure e disumane pratiche di esclusione;

·       I grandi flussi migratori ci ricordano che le prime vittime del Cambio Climatico sono proprio coloro che fuggono dalla desertificazione; le prime vittime della guerra sono coloro che fuggono da conflitti locali; le prime vittime dell’insicurezza sono coloro che fuggono da paesi in cui la popolazione è condannata a subire violenze;

·       Le sofferenze dei cosiddetti migranti inquietano e ci interpellano, richiedendo un possibile contributo ad un nuovo umanesimo e ad una Casa Comune;

·       Il Mediterraneo continua ancora oggi ad essere un luogo nevralgico dell’economia mondiale: attraverso le sue acque passa oltre il 15% dei traffici commerciali marittimi di tutto il Pianeta e il 20% del valore economico ad essi collegato e il suo ruolo di produttore di energia è in continuo aumento;

·       Di fronte ad una entità come quella mediterranea diventa indispensabile che i popoli che la compongono riprendano la coscienza del loro essere e insieme la coscienza di luogo, tale da puntare alla crescita qualitativa dei loro territori, riconoscendone i valori, le tradizioni, i giacimenti patrimoniali, le identità, tutte condizioni per l’affermazione di autonomia e capacità di autogoverno;

·       La sostenibilità nei processi riguardanti la sovranità alimentare ed energetica, il governo collettivo dei beni comuni, i modelli produttivi e di consumo fondati sulla valorizzazione delle risorse locali, sull’inclusione sociale, rappresentano il presupposto per affermare un modello di sviluppo non assistito ed etero diretto, ma autocentrato e capace di produrre relazioni solidali dentro le comunità e tra comunità diverse;

·       La partecipazione in tale contesto non rappresenta il pur indispensabile potenziamento della democrazia, ma diventa vero e proprio strumento di liberazione della vita quotidiana, della vita collettiva, pratica ordinaria di governo mirata alla creazione di benessere riferito alla qualità complessiva dell’esistenza di ognuna e ognuno.

Preso atto che

É il momento di un urgente, rinnovato, responsabile, cooperativo protagonismo dei soggetti sociali attivi dell’area mediterranea, in grado di creare o potenziare relazioni tra gruppi, associazioni, movimenti, istituzioni locali a forte vocazione democratica, per dare vita ad una vera e propria Agorà degli abitanti del Mediterraneo e per creare una massa critica che spinga verso il cambiamento.

Alla luce di tali premesse e considerazioni

Noi, soggetti della società civile e Istituzioni Locali del Mediterraneo

Assumiamo

 le Libertà Individuali e Collettive, la Pace Possibile, la Giustizia Sociale, la Fraternità quali Orizzonti valoriali su cui fondare

un PATTO FORTE che

–        operi in direzione di un nuovo vivere insieme fondato sui diritti e sulle responsabilità

–        contribuisca ad eliminare le diseguaglianze

–        si opponga energicamente all’appropriazione privata delle forme di vita

–        agisca concretamente per l’affermazione del Diritto alla Democrazia, ovvero chi controlla        che cosa, e del Diritto allo Sviluppo, ovvero a chi va il benessere prodotto dalla comunità

–        mantenga un carattere dinamico, processuale e aperto ad altre istanze che si riconoscano        nei riferimenti valoriali e negli obiettivi progettuali

E CONVENIAMO

 sulle seguenti Idee Forza e sui Seguenti Percorsi

1.    Mediterraneo Casa Comune Identità Plurale

“Per il riconoscimento e la narrazione di una storia comune mediterranea, nel rispetto delle diversità”

1.1          elaborare e divulgare un tracciato narrativo del Mediterraneo che ne ripercorra la storia a partire dal ‘800, ripensando la fase coloniale e post-coloniale e i suoi effetti;

1.2          realizzare un Atlante storico dei popoli del Mediterraneo;

1.3           conoscere, valorizzare le lingue e i dialetti parlati in tutta l’area;

1.4           Immaginare una mappa del Mediterraneo, che raffiguri la circolarità dei paesi dell’area, provando a sovvertire anche simbolicamente le sponde e l’egemonia del nord sul sud.

2.    Ascolto, Conoscenza, Dialogo, Apprendimento Collettivo

 “Bisogna conoscere l’altro per non averne paura”.

2.1          redigere schede conoscitive per ogni paese;

2.2          effettuare una ricerca/sondaggio per cogliere dal basso gli elementi caratterizzanti e comuni nel Mediterraneo;

2.3          creare occasioni e spazi di scambio interculturale e religioso, collegato quest’ultimo al diritto     alla libertà personale di fede e a quella sociale di pratica del culto;

2.4          promuovere occasioni di educazione informale;

2.5          attivare, promuovere e pubblicizzare una Piattaforma on line che ci aiuti ad elaborare un tracciato narrativo del Mediterraneo;

2.6          contribuire fattivamente all’accesso equo e paritario ai mezzi digitali, garantendo privacy e sicurezza.

3.    Importanza di una Rete tra società civili e istituzioni locali

“Le società civili e le istituzioni locali abbiano più voce e più spazio nel dibattito pubblico

         accrescendo le loro relazioni”

3.1          rafforzare la rete, garantendo la continuità e la partecipazione di altri soggetti della società civile mediterranea e delle istituzioni locali democratiche;

3.2          contribuire alla diffusione e al potenziamento delle reti informali della società, consapevoli delle difficoltà incontrate dagli organismi internazionali istituzionali;

3.3          promuovere e/o valorizzare opportunità di scambio e di conoscenza, in particolare tra i giovani, anche attraverso piattaforme digitali;

3.4          innovare nelle forme e negli strumenti la cooperazione, considerato che in passato essa  si è sviluppata spesso in modo squilibrato e unidirezionale (dai paesi nord ai paesi del sud);

3.5          contrapporre ad un modello di relazioni fondato sulla supremazia di alcuni paesi su altri, uno fondato sulla cooperazione a partire dal riconoscimento dell’appartenenza ad una unica area mediterranea.

4.    Ruolo centrale delle donne

“Le donne risorse fondamentali per la pace e la democrazia”  

4.1          attivare progetti di promozione delle pari opportunità e di valorizzazione del ruolo della donna nella vita produttiva dei paesi dell’area, favorendo la mediazione interculturale tra donna e contesto, finalizzata all’emancipazione dal bisogno e all’autonomia economica;

4.2          promuovere progetti e iniziative che favoriscano la partecipazione e l’inclusione delle donne nei processi decisionali a tutti i livelli;

4.3          prevedere aiuti economici e sussidi didattici per favorire l’accesso all’istruzione di quante ne sono impedite per motivi economici o per particolari condizioni sociali;

4.4          promuovere l’accesso alle cure e ai servizi;

4.5          promuovere lo status delle donne e definire un codice di famiglia che ne garantisca i diritti .

5.    Sostegno ai giovani capitale del futuro

“Raccogliamo il grido che giunge dalle giovani generazioni”

5.1          promuovere scambi culturali, periodi di formazione tra studenti delle Università del   Mediterraneo, estendendo i confini del progetto Erasmus che potrebbe chiamarsi MedErasmus o ancor più specificamente Al-Idrisi in onore del cartografo e geografo arabo del XII secolo, grande viaggiatore lungo tutti i paesi del Mediterraneo;

5.2          attivare scambi tra giovani, anche per finalità sociali e solidaristiche, prevedendo un Servizio Civile Mediterraneo sul modello del Corpo Europeo di Solidarietà;

5.3          favorire l’accesso a percorsi formativi a quei giovani che non riescono a frequentare la scuola o l’università per motivi economici e condizioni sociali particolarmente disagiate, anche attraverso aiuti economici e sussidi didattici.

6.    Lotta alla povertà e alle disuguaglianze sociali ed economiche

“E’ intollerabile l’aumento delle disuguaglianze tra paesi ricchi e paesi poveri e il livello crescente della povertà”

6.1          riaffermare con forza il diritto al minimo vitale, di acqua e cibo, chiedendo il rispetto delle convenzioni internazionali;

6.2          promuovere e coinvolgere i paesi delle aree economicamente “depresse” ed a maggior tasso di migrazione in progettualità di creazione di mercati locali, di innovazione tecnologica e formazione professionale al fine di “attivare” il giovane capitale umano presente, potenziarne le capacità di autodeterminazione, mitigare il flusso migratorio derivante dalla mancanza di lavoro e prospettive;

6.3          porre grande attenzione verso la disabilità. Promuovere il protagonismo dei soggetti coinvolti e garantire pari opportunità di accesso.

7.    Riappropriazione, salvaguardia e valorizzazione da parte dei paesi che si affacciano nel Mediterraneo delle risorse regionali in un’ottica di sostenibilità globale che comprenda gli aspetti economici, sociali, ambientali e culturali

“Liberiamo il potenziale economico della regione a beneficio dei popoli e non degli interessi politici ed economici esterni all’area”

7.1          favorire l’espansione delle fonti energetiche rinnovabili che trovano nel Mediterraneo un’area privilegiata per il loro sviluppo e sostenere il passaggio da un’economia fondata sui combustibili fossili ad un’economia verde;

7.2          sostenere lo sviluppo di strumenti finanziari quali il microcredito che possano consentire di intraprendere attività imprenditoriali;

7.3           promuovere il commercio di prossimità per mantenere attive le relazioni sociali e per favorire lo sviluppo delle piccole attività locali in un’ottica di sostenibilità;

7.4          promuovere l’agricoltura di qualità e lo sviluppo rurale sostenibile;

7.5          favorire esperienze di turismo sostenibile;

7.6          individuare come questione cruciale quella finanziaria che, ove permanesse nelle  forme attuali, costituirebbe un serio vincolo a che i diritti possano essere riconosciuti e rispettati;

7.7          favorire le iniziative volte a contrastare, in una fase in cui le mafie si sono internazionalizzate, il loro inserimento sempre più pervasivo nelle attività economiche e nel controllo del territorio.

8.    Il Mare Nostrum grande risorsa da tutelare e valorizzare – Mare che unisce

“Il nostro Mar Mediterraneo una risorsa economica, sociale ed ambientale da valorizzare e

tutelare per il benessere dell’umanità intera”

8.1           costruire e promuovere un’economia blu per il Mediterraneo garantendo la salute del

nostro mare, della costa e degli ecosistemi marini;

8.2           valorizzare la storia dei “Popoli del Mare” sostenendo gli organismi che possono svolgere funzioni di governo e di tutela della risorsa ittica e dello sviluppo costiero del Mediterraneo, in una prospettiva di cooperazione che sappia frenare i conflitti indotti da politiche nazionaliste;

8.3           cooperare insieme agli organismi internazionali per il governo e la sicurezza dei commerci e della navigazione e delle attività di pesca;

8.4           elaborare progetti mirati per le città portuali, da sempre crocevia di innovazione, contaminazione, multiculturalità, naturalmente predisposte ad accogliere uomini e cose, che integrino, oltre gli scambi culturali, il tema della cura ambientale ed ecologica con quello della sicurezza per creare una “governance” del mare sicuro che favorisca una zona di libero scambio protetto;

8.5           favorire accordi tra Enti, Associazioni dell’area per la costituzione di una Confederazione delle isole del Mediterraneo per il turismo itinerante e destagionalizzato;

8.6           porre al centro le questioni dei trasporti e dell’accessibilità;

8.7           promuovere una gestione sostenibile del mare e del litorale e fermare il degrado delle zone costiere;

8.8           sostenere la costruzione della “casa delle sonorità mediterranee”

9.    Tutelare e rendere disponibili a tutti i beni comuni essenziali come l’acqua e il cibo

“Affermare i diritti umani essenziali alla qualità della vita ed all’esercizio di tutti i diritti dell’uomo”

9.1          favorire il diffondersi di una cultura del bene pubblico, collegata alle risorse naturali, che contrasti l’uso delle risorse come strumento   di pressione sulle popolazioni più fragili;

9.2          sensibilizzare i cittadini del Mediterraneo per il superamento della “cultura dello spreco”, in particolare di acqua e cibo, in favore di un maggiore benessere sociale e a tutela dell’ambiente;

9.3          contrastare la privatizzazione delle risorse comuni, quale ad es. l’acqua: non si può privatizzare la vita a vantaggio dei profitti finanziari;

9.4           promuovere Consorzi Alimentari con un marchio made in Mediterraneo  che valorizzi tutte le produzioni locali;

9.5          riaffermare il principio di Sovranità Alimentare;

9.6          favorire la costituzione di Banche del Grano.

10.                      La Mobilità Umana Internazional come Diritto Inalienabile

“Mai più stragi nel Mediterraneo. Garantiamo percorsi migratori sicuri e legali”

10.1 rivendicare, oltre al diritto di emigrare come sancito dall’articolo 13 della Dichiarazione

         universale dei diritti umani del 1948, attualmente firmata da tutti gli stati aderenti alle

         Nazioni Unite, anche il corrispondente diritto a immigrare, ad essere accolto;

  10.2         sperimentare modelli di governo delle migrazioni che sbarrino la strada ai trafficanti     del mare, anche con il coinvolgimento della società civile organizzata, consentendo   ricongiungimenti familiari e aprendo le porte ai corridoi umanitari;

  10.3         diffondere nei paesi di destinazione dei flussi migratori la cultura dell’integrazione territoriale, favorendo lo sviluppo delle competenze necessarie al suo governo;

 10.4  sollecitare l’Unione Europea per l’istituzione di un RESCUE european civil service (RECS), Servizio Civile Europeo di Salvataggio in mare e in terra, per difendere prioritariamente il Diritto alla Vita, insieme ai soggetti che si iompegnano in tale direzione

11.                       Mediterraneo area di pace smilitarizzata

“Per un Mediterraneo senza armi apriamo sentieri di pace”

11.1          rivendicare la neutralità della Regione Mediterranea, l’applicazione delle risoluzioni    di pace dell’ONU, il pieno rispetto della dignità umana, proteggendo i più fragili,      ponendo fine alle situazioni di apartheid ed all’utilizzo della carestia e della sete  quale arma di guerra;

11.2          rivendicare un cessate il fuoco generalizzato immediato e l’avvio di trattative per la      smilitarizzazione e denuclearizzazione del Mediterraneo Zona Neutrale;

11.3   vietare le armi nucleari, le armi chimiche e le armi di distruzione di massa;

11.4 esercitare il diritto alla pace e ad una sana convivenza civile in cui i conflitti   venganoregolati senza l’uso della forza, della violenza, delle armi, degli eserciti;

11.5 progettare iniziative mirate alla liberazione dei popoli del Mediterraneo dalle   potenze   militari esterne e da forze coloniali interne che non possono decidere dei destini delle popolazioni locali;

11.6   esercitare un controllo democratico dal basso sulle spese militari dei paesi del       Mediterraneo;

11.7   favorire l’interculturalità e il dialogo interreligioso per la crescita di una cultura della

   pace contro il fondamentalismo religioso e la cultura della violenza.

12.   Diritto alla salute e accesso alle cure

“Senza un’etica mondiale, che nei fatti rispetti il diritto universale alla salute di tutti i suoi abitanti, ognuno di noi resta a rischio”

12.1     potenziare l’impegno dei popoli del Mediterraneo per la sospensione/abolizione

dei brevetti per i vaccini da considerare “beni comuni”;

12.2    intraprendere iniziative per il potenziamento dei sistemi sanitari con investimenti                   forti in “primary  health care” e nell’affrontare fenomeni pandemici;

12.3    attivare campagne di Educazione alla salute (educazione sessuale, malattie         sessualmente trasmissibili, igiene alimentare);

12.4    attivare/potenziare i “Centri della salute”;

12.5    contribuire alla ricerca su correlazione tra cambio climatico e malattie;

12.6    intraprendere iniziative a sostegno del diritto alla formazione sanitaria;

12.7    rafforzare l’attività di partnership e di crescita condivisa dei sistemi sanitari

        dello spazio euromediterraneo con il rilancio della cooperazione multilaterale e

        bilaterale;

12.8    richiedere con forza l’incremento dei budget per la salute.

      13.  Città e Comunità Sostenibili

“La sostenibilità delle aree urbane è obiettivo fondamentale per lo sviluppo della regione

          mediterranea”

13.1 considerare le città e le comunità luoghi di sviluppo sostenibile e di sperimentazione della democrazia partecipata;

13.2 attivare comunità energetiche;

         13.3 evitare il consumo del terreno agricolo;

         13.4 sensibilizzare al risparmio dell’acqua;

         13.5 assumere la progettazione condivisa e la partnership per obiettivi quali elementi

         chiave dell’agire trasformativo;

13.6 promuovere iniziative mirate alla semplificazione amministrativa e alla approvazione/applicazione di norme anticorruzione.

      14.  L’informazione bene comune, fondamento della democrazia

“Stranamente non abbiamo mai avuto più informazione di adesso, ma continuiamo a non

          sapere che cosa succede”

14.1  pretendere un’informazione più libera, più autonoma, più attenta alla voce dei popoli

                   che a quella dei governi

14.2 sostenere gli organi di informazione indipendenti più attenti ai temi e alle questioni   internazionali.

SOTTOSCRIVIAMO

1 Orlando Leoluca – Sindaco di Palermo e della Città Metropolitana di Palermo – Presidente ANCI Sicilia

2       Petrella Riccardo – Presidente di AGORA’ degli abitanti della terra

3       3 Rizzuti Domenico “Forum italo-tunisino per la cittadinanza mediterranea”.

4       4 Abdelhafid Kheit – Imam Sicilia Presidente delle comunità islamiche di Sicilia – Algeria

5       5 Abramo Emiliano Comunità di Sant’Egidio – SIcilia

6       6 Adly Farid Ass. Culturale Mediterraneo – Acquedolci, Messina

7       7 Alberti Fabio Comitato Nazionale “Un Ponte Per” – Roma

8       8 Alwahidi Souad – Observatory on gender in crisis – Libia

9       9 Ammatuna Roberto – Sindaco di Pozzallo (RG)

10  10 Anastasi Giacomo Responsabile “Centro Mediterraneo La Pira”- Pozzallo RG

11  11 Aodi Foad Dr.– Presidente di Uniti per Unire, AMSI, UMEM – da remoto

12  12 Batool Kareem – Studentessa presso l’Università AlMustansiriya – Iraq

13  13 Boujdaria Rafik – Docente medicina univ. Al Manara – Tunisi.

14  14 Brocchi Valentina – Da Remoto Associazione Rondine Cittadella della Pace – Toscana

15  15 Cacciatore Francesco (Presidente ALI – Lega Autonomie Italiane) Sindaco di Santo Stefano Quisquina (AG)

16  16 Cacciola Salvatore Sociologo, Presidente della Rete Fattorie Sociali Sicilia Con il contributo di Associazione Cinque Stelle Presidenza Assemblea Regionale Siciliana 2

17  17 Cherchi Salvatore – presidente ISPROM – Sardegna

18  18 Conti Claudio – Associazione Laboratorio Musicale HumaniorA – (SS)

19  19 Corveddu Salvatore – Ex dirigente della Cgil.

20  20 Cultrera Flavia – Responsabile Società Cooperativa Sociale Onlus “Foco”. Formazione e Comunione

21  21 Dal Tuba – Prof. Dott. Dipartimento Di Scienze Mediche (Scuola di Medicina dell’Università di Ankara) – Turchia

22  22 Diana Antonio – Sindaco di Stintino (SS)

23  23 Di Dato Vincenzo – Responsabile XERDAN Ltd.- Malta

24  24 Faiyad karam – Fede e Luce – Siria

25  25 Fishman Rotmensz Alessandro – Militante Pacifista – Italia

26  26 Fogarizzu Marilina – ASD IOLAUS – (SS)

27  27 Garaizar Javier – Dott. Prof. facoltà di farmacia (Univ. dei Paesi Baschi) -Bilbao – Spagna

28  28 Ghanem Liliane – Antropologa Caporedattrice Bada’el – Association Ecologia – Libano

29  29 Giansiracusa Michelangelo – Sindaco di Ferla (SR) 3

30  0 Giaquinta Concetta Vice Sindaca di Monterosso Almo (RG)

31  31 Giunta Gaetano – Responsabile Fondazione di Comunità di Messina onlus – Promozione sui territori di sviluppo umano sostenibile

32  32 Grari Malek – Haouaria – municipalità del governatorato di Nabeul, in Tunisia.

33  33 Habashi Mamdouh – Membro del Part. Soc. dell’Alleanza Pop. in Egitto – nel consiglio dell’Arab & African Research Center del Cairo. – Egitto

34  34 Hannachi Karim – (Mazara del Vallo) Docente Università Kore – Enna

35  35 Hassouna Ekram Rich Ep – Conseillée de Municipalité de mahdia – Tunisia•Comune di Mahdia – Tunisia

36  36 Iozia Edgardo Maria Asso.ne Melitea fautrice di iniziative di Cittadinanza attiva

37  37 Isayed Mohammed – Ingegnere capo del Comune di Gerico – Palestina

38  38 Italia Francesco Sindaco di Siracusa 3

39  39 Kobeissi Jawad – Giornalista e Traduttore – Francia

40  40 La Rosa Enrico – Ammiraglio – Presidente Associazione Culturale OMeGA, Osservatorio Mediterraneo di Geopolitica e Antropologia

41  41 Liotta Antonio – Medinova – Favara (AG)

42  42 Liviano Gianni – Sentinelle – (TA)

43  43 Lo Faro Lavinia – Associazione Trucioli – ecomuseo del Castagno – Fornazzo di Milo (CT)

44  44 Maalouf Habib – Capo Associazione Libanese per l’Ambiente e Sviluppo – Libano

45  45 Maamri Hassan – Mediatore Culturale, Presidente Circolo Arci Amari – Caltagirone

46  46 Maddau Gerolama Pres. Ass. Il Tempo della Memoria – Stintino – (SS)

47  47 Maritato Filippo – Responsabile MOVI (Movimento di Volontariato Italiano – Federazione Provinciale – ( C L )

48  48 Mascali David – Presidente del “Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto”

49  49 Mastino Attilio – Direttore della Scuola Archeologica di Cartagine, Storico, Accademico e Saggista italiano, Università di Sassari

50  50 Meli Renato – Presidente della Fondazione San Giovanni – Ragusa – da remoto

51  51 Melli Silvana / Rossetti Giovanni – Cantiere di Comunità – (TA)

52  52 Morgantini Luisa – Responsabile dell’Associazione “Assopace Palestina”

53  53 Murrillo Guadalupe – Solidaridad Sin Fronteras – Spagna – da remoto

54  54 Musmeci Rosario – Educatore – Scrittore – APS Camperisti Torres

55  55 Nicolosi Marianna Associazione Cultura è Progresso

56  56 Norel Jerzy Wlodzimierz – VICARIO GENERALE DELL’ORDINE DEI FRATI MINORI CONVENTUALI – Assisi

57  57 Novembre Maria Adelaide – In Sardegna: Sport, Cultura e Territorio

58  58 Orkan Yilmaz – Presidente Comunità Kurda in Italia – UIKI ONLUS – Kurdistan

59  59 Pagano Salvatore – Sindaco di Monterosso Almo – (RG)

60  60 Palumbo Antonio Sindaco di Favara (AG)

61  61 Perna Antonio Vicesindaco di Reggio Calabria

62  62 Piro Franco – già deputato, Associazione “rivediamoitermini” – Termini Imerese – (PA) 4

63  63 Piro Pietro – Saggista, traduttore, sociologo dell’Opera Don Calabria di Verona

64  64 Pollozhani Azis – Rettore Mather Teresa University – Skopje – North Macedonia

65  65 Quinci Salvatore – Sindaco di Mazara del Vallo (TP)

66  66 Ramli Iman – Insegnante ricercatrice e PhD – Université des frères Mentouri – Algeria

67  67 Raspa Don Carmelo – Parroco e Biblista – Diocesi di Acireale

68  68 Roccuzzo Fabio – Sindaco di Caltagirone (CT)

69  69 Rosa Lavinia – Associazione “Ponti Non Muri”

70  70 Rossi Claudio – Ricercatore sociologia delle migrazioni Università La Sapienza-Roma

71  71 Rubino Salvatore – Docente e Presidente del Centro Studi sulla Civiltà del Mare (SS)

72  72 Ruvolo Fabio – Presidente Coop Sociale Etnos – Caltanissetta

73  73 Scaglione Sebastiano – Responsabile Passwork – impresa sociale scs onlus – Canicattini Bagni (SR)

74  74 Scifo Giovannella – Casa delle culture a Scicli, Ragusa.

75  75 Sechi Benedetto – Presidente del FLAG Nord Sardegna

76  76 Sirri Riccardo/ Hamdouna Yousef – Educaid

77  77 Soubhi Hamouda – Forum marocain des alternatives sud – Marocco

78  78 Spahic Ibrahim – International peace centre/Sarajevo winter – Bosnia Erzegovina

79  79 Suli Suor Arta – Dirigente Istituto Superiore Lezha – Albania

80  80 Tedesco Manuela – Casa della Comunità Speranza – Mazara del Vallo (TP)

81  81 Teresi Vittorio – Presidente del Centro Paolo e Rita Borsellino – Palermo

82  82 Touloumtzidis Alexandros – Responsabile della rete (iED) – Larissa, Grecia

83  83 Treves Shulamit Hannah – Militante Pacifista – Italia

84  84 Ughi Esmeralda – Direttrice del Museo della Tonnara di Stintino – SS

85  85 Valmorbida Antonella – Segretario Generale (European Association for Local Democracy) – ALDA – Francia

86  86 Venezia Fabio – Sindaco di Troina (EN)

87  87 Wissam Ibrahim Anber – Direttore esecutivo UFUQ – Organization For Human Development – Iraq 5

88  88 Xuereb Karsten – Responsabile Inizjamed – Associazione Culturale del Mediterraneo – Malta

89  89 Yaseen Mahmoud Abdulbadia – Coordinatore di Iraqi Social Forum – Iraq

90  90 Younes Amir – Responsabile popolinews – Egitto

91  91 Zakout Jamal – Member of Palestinian National council – Capo del Centro di ricerca e studio Al-ARD, scrittore – Palestina

92  92 Zambernardi Ambra – Antropologa – Docente Università di Torino

93  93 Zaqout Naila – Women and human rights Activists – Palestina

94  94 Zilexhiu Mihallaq – Professore di lingua tedesca all’Università di Tirana – Albania

95  95 Villa Emanuele – Pres. dell’Associazione Un’Altra Storia

96  96 Foti Alfio– Coordinatore del Progetto “Convenzione dei Diritti nel Mediterraneo

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Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

13 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 102

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Le vignette sono QUI

49 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. 20 giornalisti ucraini uccisi dal 24 febbraio. I russi accusano la Nato di aver installato una base segreta ad Odessa. Kiev sostiene di aver sequestrato 10 navi russe. Zelensky offre, in un suo discorso tv, lo scambio dell’imprenditore russo Medvedchuk con prigionieri di guerra ucraini.Il 24 aprile Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

12 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 101

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48 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Mosca annuncia la distruzione di una rampa di S-300 (di fabbricazione russa) fornite dalla Nato a Kiev. Separatisti filo russi annunciano il controllo del porto di Mariupol. Pechino contro la Nato: “Non destabilizzi il mondo”.Il 24 aprile Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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ApprofondimentoEgitto: impunità di Stato

Il 12 aprile 2022 le organizzazioni egiziane e italiane della società civile Committee for Justice (CfJ), EgyptWide for Human RightsAmnesty International – Italia e ARCI Nazionale organizzano una conferenza stampa per discutere i temi dell’impunità e della mancanza di accountability della polizia e degli apparati di sicurezza in Egitto.

Il diritto alla vita è un diritto umano fondamentale e inderogabile, indipendentemente dalle circostanze, anche in tempi di conflitto armato o in stato di emergenza. Le esecuzioni sommarie, extragiudiziali o arbitrarie sono chiaramente proibite dal diritto internazionale, compreso il Patto internazionale sui diritti civili e politici e la Carta africana sui diritti umani e dei popoli, che l’Egitto ha ratificato.

Uno schema di morti sospette in custodia e probabili esecuzioni extragiudiziali si è sviluppato nel corso dell’ultimo decennio ad opera delle forze del Ministero dell’Interno egiziano. Le vittime sono per la maggior parte persone che al momento della loro morte in custodia o nel corso di operazioni militari e di polizia non rappresentavano un pericolo per nessuno/a.

Un caso importante che esemplifica la gravità dell’impunità e il fallimento delle autorità egiziane nell’assicurare alla giustizia gli autori delle violazioni dei diritti umani è l’omicidio del ricercatore italiano Giulio Regeni nel gennaio 2016. Quattro membri delle forze di sicurezza egiziane dovevano essere processati in assenza a Roma per il suo rapimento, tortura e uccisione, ma il processo non è potuto iniziare come previsto a causa di un vizio di procedura. Le autorità egiziane hanno infatti riferito di non essere state in grado di notificare ai quattro imputati le accuse contro di loro con la giustificazione di non essere a conoscenza dei loro indirizzi di residenza. Nonostante gli sforzi delle procure italiane impegnate sul caso e delle organizzazioni internazionali per i diritti umani, l’Egitto ha sistematicamente evitato di cooperare su questo caso.

L’impunità costituisce un fenomeno endemico ed estremamente grave in Egitto, e contribuisce alla diffusione su larga scala di trattamenti crudeli, inumani e degradanti contro le persone private della libertà personale, dal momento che i responsabili delle violenze sono consapevoli del fatto che non subiranno conseguenze per i loro comportamenti.

Rapimenti, torture, negligenza medica ed esecuzioni extragiudiziali sono diventati sempre più comuni in Egitto sotto lo stato di emergenza (2017-2021), e si verificano quotidianamente anche ora.

Come associazioni per i diritti umani egiziane e italiane, ci stringiamo in solidarietà alle vittime di questi abusi e chiediamo giustizia e risarcimenti per ognuno/a di loro. Abbiamo deciso di riunirci a Roma, il 12 aprile, per denunciare l’impunità in Egitto e mostrare l’unità della società civile fra Italia ed Egitto nel chiedere verità, accountability e giustizia per Giulio Regeni e le altre vittime di violazioni dei diritti umani in carcere.

La conferenza vedrà la partecipazione di Ahmed Mefreh (Committee for Justice), Alice Franchini (EgyptWide for Human Rights), l’on. Erasmo Palazzotto (Deputato della Repubblica), e Tina Marinari (Amnesty International Italia). Modera ARCI.

La conferenza si terrà martedì 12 aprile, alle ore 11:00 presso la sede di ARCI Nazionale, in via dei Monti di Pietralata 16, Roma (RM).

La partecipazione è gratuita e aperta al pubblico, alle e ai rappresentanti istituzionali e ai media. La partecipazione della stampa è particolarmente gradita.

Per ulteriori dettagli o richieste di contatto si prega di scrivere ainfo@egyptwide.org

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Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

11 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 100

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47 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Spostamenti di truppe ucraine da Kiev verso Est. Nessun risultato dalle trattative tecniche. Il governo ha annunciato il ritrovamento di oltre mille cadaveri nella capitale, dopo il ritiro delle truppe russe. 9 corridoi umanitari per la popolazione di Mariupol. Zelensky accusa Francia e Germania: “Il loro rifiuto all’ingresso dell’Ucraina nella Nato è la causa dell’invasione russa”.Il 24 aprile Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

10 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 099

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Le vignette sono QUI

46 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Le truppe di Mosca si concentrano nell’est. Si prepara la conquista di Kharkiv. Johnson in visita a Kiev annuncia altri armamenti anticarro e prestiti. La Croce Rossa lancia l’allarme per la condizione della popolazione civile intrappolata a Mariupol. La Nato per un esercito permanente al confine con l’Ucraina. Il 24 aprile Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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Nell’approfondimento pubblichiamo la lettera di riflessione sull’invasione russa in Ucraina tra giornalismo e propaganda, firmata da corrispondenti di guerra delle maggiori testate giornalistiche italiane. Una riflessione critica che ha avuto molte adesioni, ma anche forti attacchi. I direttori coll’elmetto e gli opinionisti da poltrona in trincea non ci stanno agli inviti a usare il cervello e non limitarsi a ripetere la propaganda guerrafondaia.

Approfondimento

Corrispondenti di guerra

La propaganda ha una sola vittima il giornalismo1° aprile 2022

Osservando le televisioni e leggendo i giornali che parlano della guerra in Ucraina ci siamo resi conto che qualcosa non funziona, che qualcosa si sta muovendo piuttosto male.

Noi siamo o siamo stati corrispondenti di guerra nei Paesi più disparati, siamo stati sotto le bombe, alcuni dei nostri colleghi e amici sono caduti durante i conflitti, eravamo vicini a gente dilaniate dalle esplosioni, abbiamo raccolto i feriti e assistito alla distruzione di città e villaggi.

Abbiamo fotografato moltitudini in fuga, visto bambini straziati dalle mine antiuomo. Abbiamo recuperato foto di figli stipate nel portafogli di qualche soldato morto ammazzato. Qualcuno di noi è stato rapito, qualcun altro si è salvato a mala pena uscendo dalla sua auto qualche secondo prima che venisse disintegrata da una bomba.

Ecco, noi la guerra l’abbiamo vista davvero e dal di dentro.

Proprio per questo non ci piace come oggi viene rappresentato il conflitto in Ucraina, il primo di vasta portata dell’era web avanzata.

Siamo inondati di notizie ma nella rappresentazione mediatica i belligeranti vengono divisi acriticamente in buoni e cattivi. Anzi buonissimi e cattivissimi. Ma non è così. Dobbiamo renderci conto che la guerra muove interessi inconfessabili che si evita di rivelare al grande pubblico.

Inondati di notizie, dicevamo, ma nessuno verifica queste notizie. I media hanno dato grande risalto alla strage nel teatro di Mariupol ma nessuno ha potuto accertare cosa sia realmente accaduto. Nei giorni successivi lo stesso sindaco della città ha dichiarato che era a conoscenza di una sola vittima. Altre fonti hanno parlato di due morti e di alcuni feriti. Ma la carneficina al teatro, data per certa dai media ha colpito l’opinione pubblica al cuore e allo stomaco.

La propaganda ha una sola vittima il giornalismo.

Chiariamo subito: qui nessuno sostiene che Vladimir Putin sia un agnellino mansueto. Lui è quello che ha scatenato la guerra e invaso brutalmente l’Ucraina. Lui è quello che ha lanciato missili provocando dolore e morte. Certo. Ma dobbiamo chiederci: ma è l’unico responsabile?

I media ci continuano a proporre storie struggenti di dolore e morte che colpiscono in profondità l’opinione pubblica e la preparano a un’inevitabile corsa verso una pericolosissima corsa al riarmo. Per quel che riguarda l’Italia, a un aumento delle spese militari fino a raggiungere il 2 per cento del PIL.

Un investimento di tale portata in costi militari comporterà inevitabilmente una contrazione delle spese destinate al welfare della popolazione.

L’emergenza guerra sembra ci abbia fatto accantonare i principi della tolleranza che dovrebbero informare le società liberaldemocratiche come le nostre. Viene accreditato soltanto un pensiero dominante e chi non la pensa in quel modo viene bollato come amico di Putin e quindi, in qualche modo, di essere corresponsabile dei massacri in Ucraina.

Noi siamo solidali con l’Ucraina e il suo popolo, ma ci domandino perché e come è nata questa guerra. Non possiamo liquidare frettolosamente le motivazioni con una supposta pazzia di Putin.

Notiamo purtroppo che manca nella maggior parte dei media (soprattutto nei più grandi e diffusi) un’analisi profonda su quello che sta succedendo e, soprattutto, sul perché è successo.

Questo non perché si debba scagionare le Russia e il dittatore Vladimir Putin dalle loro responsabilità ma perché solo capendo e analizzando in profondità questa terribile guerra si può evitare che un conflitto di questo genere accada ancora in futuro.

Massimo Alberizzi ex Corriere della Sera
Remigio Benni ex Ansa
Giampaolo Cadalanu – Repubblica
Tony Capuozzo ex TG 5
Renzo Cianfanelli Corriere della Sera
Cristano Laruffa Fotoreporter
Alberto Negri ex Sole 24ore
Giovanni Porzio ex Panorama
Amedeo Ricucci RAI
Eric Salerno ex Messaggero
Giuliana Sgrena Il Manifesto
Claudia Svampa ex Il Tempo
Vanna Vannuccini Ex Repubblica
Angela Virdò ex Ansa

Approfondimento

Voci sulla guerra

Riprendiamo due articoli dall’Ucraina e dalla Russia. Non è neutralità o equidistanza, ma ricerca di comprendere ascoltando, perché la guerra è orrore e anche propaganda. Per non fare gli utili idioti, dobbiamo capire. Il primo articolo è un’intervista ad un sociologo ucraino e l’altro è una dichiarazione degli anarchici russi.

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Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

08 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 097

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Le vignette sono QUI44 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Il Cremlino ammette le ingenti perdite in vite umane e mezzi. L’Assemblea generale dell’ONU esclude Mosca dal Consiglio per i Diritti Umani. Le trattative tecniche russo-ucraine proseguono, ma senza risultati concreti. “Sarà una lunga guerra”, dicono gli strateghi del Pentagono. Il 24 aprile Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

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07 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 096

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Le vignette sono QUI

43 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Si palesa l’ipocrisia del capitalismo: le sanzioni UE non riguardano gas e petrolio e quelle USA escludono i fertilizzanti. In economia come in guerra: armiamoci e pertite! Nel mese di marzo aiuti militari UE a Kiev per un miliardo di euro e importazioni da Mosca per 30 miliardi. Il 24 aprile Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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06 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 095

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Le vignette sono QUI

42 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Dopo Bucha, denunce di stragi a Borodyanka e Irpin. Mosca: ‘Accuse infondate’. Zelensky accusa l’Onu di inadempienza e avanza la proposta impossibile di cacciare la Russia dal Consiglio di Sicurezza. In UE: Espulsi altri diplomatici di Mosca e blocco delle importazioni di carbone russo.

Il 24 aprile Marcia della Pace Perugia-Assisi: “Fermatevi, la guerra è una follia!”.

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Un anno fa come oggi 6 aprile ci lasciava Giovanni Sarubbi, costruttore di ponti di dialogo e di pace. Si terrà stasera alle 21:00 una commemorazione online. Nell’approfondimento, un ricordo di Giovanni.  

Approfondimento

6 APRILE 2022: IN RICORDO DI GIOVANNI SARUBBI  

Un anno fa, il 6 aprile 2021, ci ha lasciati improvvisamente Giovanni Sarubbi. Nel primo anniversario della scomparsa l’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne (OIVD) lo vuole ricordare in un incontro online su piattaforma Zoom che si terrà mercoledì 6 aprile 2022 alle 21, con interventi della figlia Sara Sarubbi, del teologo Brunetto Salvarani e del sociologo Adel Jabbar, promotori della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico.

Sindacalista, giornalista, diplomato in teologia alla Facoltà valdese di teologia di Roma, poeta, Giovanni Sarubbi ha speso la sua vita nel dialogo e nella lotta per la giustizia. Nel suo periodico telematico – www.ildialogo.org – ha ospitato i problemi del mondo e le reti che provano a ricostruire l’infranto. Pace, lavoro, dialogo interreligioso, creato, diritti umani, salute, Giovanni si è interessato di tutto questo ed è stato tra gli ideatori della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico che ha promosso generosamente dal suo inizio.

L’impegno dell’attivista si è riversato anche nella lotta per la giustizia di genere, anche attraverso l’iscrizione all’OIVD. Giovanni partecipava con convinzione, unico maschio, al gruppo sulla prostituzione che cerca di sensibilizzare la società su questa piaga, indicandone la radice nella costruzione della identità e sessualità maschile.

Per ricordare la sua figura e la sua opera, recentemente è stato istituto il premio giornalistico “Giovanni Sarubbi”, rivolto alle giovani generazioni, iscrizioni entro il 30 aprile: premiogiornalisticogiovannisarubbi@ildialogo.org.

Le premiazioni avverranno nel corso dell’EireneFest, festival del libro della pace e della nonviolenza, che si terrà a Roma dal 2 al 5 giugno 2022.

Di seguito il link per partecipare all’incontro del 6 aprile ore 21:00:

us02web.zoom.us

Giovanni credeva fortemente nella potenza del Dialogo per la costruzione della pace, rigettando con forza ogni forma di violenza, di sopraffazione, la peggiore delle quali è la guerra. L’unico modo è costruire ponti e non alzare muri, stabilire un Dialogo con tutti gli uomini qualunque sia l’origine, la fede, il colore della pelle, la lingua e le tradizioni. Impariamo ad apprezzare le differenze come una ricchezza.

Con questi principi si svolgerà a Roma, “EireneFest”, il Festival del libro della Pace e della Nonviolenza, dal 2 al 5 giugno 2022. Protagonista del Festival sarà anche il Premio giornalistico Giovanni Sarubbi, in memoria dell’ideatore e direttore di “ildialogo.org” e coordinatore della Giornata del dialogo cristiano-islamico.

Invitiamo tutte le associazioni e le testate giornalistiche ad aderire cliccando sul link qui di seguito:

eirenefest.it/

Per leggere il comunicato di lancio

www.eirenefest.it

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Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

05 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 094

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Le vignette sono QUI

41 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Le foto degli orrori a Bucha. Il governo ucraino denuncia crimini di guerra: persone con le mani legate ed uccise con un colpo alla nuca e i loro corpi bruciati. Biden reclama processo per Putin. “Si cominci prima con Jugoslavia e Iraq”, rispondono da Mosca. Polemiche in Italia per una lettera di corrispondenti di guerra, che richiama alla responsabilità del giornalismo, in difesa della verità dalla propaganda guerrafondaia. Non è stata gradita dalla stampa con l’elmetto.

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Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

04 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 093

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40 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Bombardamenti nella notte su Kiev. I russi concentrano le truppe nella zona est e sud. Il Cremlino gela Zelensky: “Non ci sono le condizioni per un vertice con Putin”. Fermata a Leopoli, dalle forze di sicurezza ucraine, la carovana Mediterranea con 23 profughi da riportare in Italia. Vi era a bordo un italo-ucraino in età di arruolamento.

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Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

03 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 092

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39esimo giorno di guerra russa contro l’Ucraina. Ritiro russo da Kiev e attacco su Odessa. Secondo il ministro della difesa ucraino, sarebbe possibile il vertice Putin-Zelensky a Istanbul, ma nessuna conferma dal Cremlino.

Nella rubrica approfondimenti pubblichiamo l’introduzione al libro “Figli dello stesso mare. Francesco e la nuova alleanza per il Mediterraneo”, di Riccardo Cristiano, ed. Castelvecchi, aprile 2022.

Approfondimento

Figli dello stesso mare

Francesco e la nuova alleanza per il Mediterraneo

di Riccardo Cristiano

ed. Caselvecchi

Introduzione

In molte parti del mondo, le città sono scenari di proteste di massa dove migliaia di abitanti reclamano libertà, partecipazione, giustizia e varie rivendicazioni che, se non vengono adeguatamente interpretate, non si potranno mettere a tacere con la forza. papa francesco, Evangelii Gaudium, 2013, n. 74

La frase di papa Francesco appena citata è il filo rosso che spiega questo libro. Rifiutandone il significato evidente il Mediterraneo potrebbe conoscere quel naufragio di civiltà̀ di cui Francesco ha parlato a Lesbo, l’isola greca dove è voluto tornare, nel terrificante “campo profughi” europeo di Moira, il 5 dicembre 2021. È bene dunque prenderne buona nota: non solo respinge lo scontro di civiltà̀, ma anche un certo anti-imperialismo selettivo per cui ad alcuni non è consentito anelare alla libertà. Alla guerra che devasta il Mediterraneo per combattere il tempo, la Storia, con l’espulsione dell’altro – una guerra che dagli anni Ottanta flagella le coste sud-orientali del Mediterraneo e che ora l’Europa spera di poter ignorare chiudendosi in una fortezza dalle porte girevoli che consentono di uscirne ma non di entrarvi – Francesco oppone la “Nuova Santa Alleanza”, che è l’alleanza con l’altro. Un’alleanza che parte dalla comprensione che il nostro pensiero è incompleto, a differenza di Dio. Il pensiero dell’altro aiuta il nostro a procedere. Questa alleanza per essere capita ci impone una domanda: cosa sarebbe questa “tolleranza” che appare così nobile e bella?

Gli antichi romani ammettevano nel loro Pantheon tutte le divinità̀ dei popoli sottomessi, ma chiedevano anche il culto del loro imperatore, considerato un dio. I cristiani furono perseguitati perché́ si rifiutarono di farlo. Monoteisti, avevano capito che la religione viene da Dio, non è opera umana. Ma un conto è la fede, un altro i fedeli e molti monoteisti hanno creduto che se c’è un solo Dio ci può essere solo una religione, guerreggiando con gli altri monoteismi e, ovviamente, con tutti gli “eretici”. Di recente però si è capito che tutte le strade portano a Dio, che è lo stesso, per tutti i monoteisti: hanno aiutato in questo anche i “philosophes” che indicarono una loro “religione naturale”, fondata sulla Ragione, e opposta a quelle positive, fondate sulla Rivelazione. Anche in questo campo non si è lesinata violenza e, nel nome dell’evoluzionismo, assai più logico del creazionismo, qualcuno però ha cercato l’anello mancante tra l’uomo e la scimmia.

Se ovunque ci sono state magagne, si è arrivati comunque a vedere la necessità di uno Stato che fosse di tutti, ma dotato di una legge civile indipendente dai dogmi di fede. Non si condannano più all’inferno gli adepti delle altre religioni e, come hanno scritto due autorevoli teologi cristiani del Levante – Joseph e Paul Khoury1 –, si arriva a distinguere tra fede e religione. La fede è l’intenzione di assoluto che alberga in ogni essere umano e informa i sistemi religiosi e, dunque, è comune a tutti gli esseri umani, mentre le religioni sono espressioni culturali della fede. Questa intenzione di assoluto significa “desiderio naturale di Dio”, e possiamo arrivare a capire uno dei padri dell’umanesimo, il cardinale Nicola Cusano che, dopo la conquista islamica di Costantinopoli, parlò di «una religio in rituum varietate», cioè una religione secondo riti diversi, che noi potremmo capire come “una fede che si articola in tante religioni”.

Con questi uomini, diversi ma dal comune desiderio naturale di Dio, che alcuni possono anche non riconoscere pur rispettandolo, Francesco a mio avviso ricerca la “Nuova Santa Alleanza” (si capirà presto cosa si intende qui con questa espressione). Per riuscirci chiede di fare i conti con la propria violenza, per ricomporre la disputa familiare che oppone i figli di Abramo e liberarsi dal vero male: il tribalismo confessionale che, soprattutto nel decisivo Levante ma non solo lì, prolunga nell’oggi un sistema feudale di élite dai modi sovente mafiosi.

La frase del papa da cui siamo partiti non ci induce a capire il 2011 arabo come un moto liberale che chiede quella mutazione economico-sociale che ha portato a Stati dotati di leggi civili indipendenti dai dogmi di fede?

1 Cfr. Joseph Khoury, Paul Khoury, Les islamistes et les autres, Beyrouth, 2004, in particolare pp. 46-47.

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Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

02 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 091

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38esimo giorno di guerra russa contro l’Ucraina. Attacchi missilistici su diverse città. Morti a Odessa. Il bombardamento ucraino su Belgorod in Russia, “peserà sul negoziato”. A Mariupol sono 5000 i morti finora. Zelensky chiede all’occidente la fornitura di caccia.  

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(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

1° aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 090

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37esimo giorno di guerra russa contro l’Ucraina.Le trattative sono ad un binario morto. Forse riprendono la prossima settimana in Turchia. Mosca accusa l’esercito ucraino di bombardamenti in territorio russo. È morto un miliziano italiano nel Donbass. Putin ha firmato il decreto per il pagamento in rubli del gas. Italia e Germania i due paesi più a rischio

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