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INSORGENZE PARALLELE

PACE, LAVORO, CLIMA, DIRITTI: TUTTO SI TIENE

Guarda il video di Insorgiamo Tour Torino: https://fb.watch/bP4n085NPw/

L’ASSEMBLEA DI INSORGIAMO TOUR A TORINO

di Giorgio Pellegrinelli

Sabato 12, organizzata dai compagni di Riconquistiamo Tutto opposizione in Cgil, c’è stata una Assemblea con i compagni della GKN.

Assemblea partecipata con la positiva partecipazione di un buon numero di giovani che ha potuto confrontarsi con la esperienza e la capacità di elaborazione dei compagni toscani.

La Gkn è, senza dubbio, la lotta più avanzata del panorama operaio italiano. Forse non la più lunga, pensiamo alla Nostra Embraco e alla Whirpool, ma quella che ha assunto le caratteristiche di andare oltre la lotta per lo specifico posto di lavoro pur partendo, come giusto, da quello.

E’ andata sul territorio chiedendo ed organizzando solidarietà  ma anche collegamenti con le altre lotte (Itavia, Tim, gli studenti). E costruendo una comunità di lotta attorno alla fabbrica.

Ha attivato processi democratici, non solo al suo interno, cosa che nel panorama sindacale di oggi non è  poco, ma nella costruzione di ipotesi di riconversione industriale arrivando, con l’aiuto dei ricercatori della Università  Normale di Pisa, a individuare percorsi concreti per una produzione alternativa. Processi orizzontali perché rispettosi delle reciproche competenze e dei bisogni delle parti in causa, operai in testa.

Ha intuito da subito che, come dice un loro volantino, “ non c’è fabbrica salva in un paese che non lo è” e si sono mossi per collocare la loro ricerca di salvare il posto di lavoro dentro una battaglia generale per la riconversione del comparto Automotive, della transizione alle energie alternative, alla ripubblicizzazione dei settori industriali e dell’economia, all’intervento dello stato.

E questo orizzonte largo ha coagulato la attenzione di altri settori sociali. La dimostrazione sono stati gli interventi alla manifestazione di sabato degli studenti che, partendo dalle loro lotte e dalle loro occupazioni (50 dalle nostre parti)  hanno rivendicato le loro scelte per una scuola pubblica e non asservita alle aziende, per una battaglia urgentissima contro la catastrofe ambientale, figlia di questo modello di sviluppo.

Modello che inquina non solo aria e mari, ma i rapporti sociali e le relazioni tra popoli, come clamorosamente dimostrato dalla guerra in corso, decisa dai signori ma subita dai poveracci.

E i lavoratori, come testimoniato da alcuni interventi,  pagano in prima persona le contraddizioni del capitalismo con i licenziamenti, le delocalizzazioni, ma anche con lo sfruttamento più intenso, al limite dello schiavismo (come nel caso dei migranti), i salari ridotti, la precarietà che diventa regola che condiziona l’intera vita di donne e uomini.

A questo, dicono i compagni di GKN, ci si può opporre solo insieme , insorgendo , ciascuno partendo dalla propria situazione, ma per una battaglia generale dove ciascuno scriva la propria piattaforma e i propri percorsi di lotta.

Ma che trovi momenti di convergenza , come le decine di assemblee che i compagni di Gkn hanno fatto in questi mesi, ma anche nazionali come la manifestazione indetta per il 26 marzo a Firenze che verrà dopo il 25, giorno dello sciopero per il clima , occasione preziosa di rivendicare complessivamente una agenda dal basso, non dettata dai padroni ma dal basso dai lavoratori, dai giovani, dalle donne

Come dice lo slogan

Per questo, per altro per tutto

IL 25 E 26 MARZO DUE MANIFESTAZIONI ESSENZIALI

#PeopleNotProfit

#EarthFor99

10Giorni01Ore54Minuti59Secondi

Il catastrofico scenario climatico che stiamo vivendo è il risultato di secoli di sfruttamento e oppressione attraverso il colonialismo, l’estrattivismo e il capitalismo, un modello socio-economico essenzialmente difettoso che deve essere sostituito con urgenza.

Un sistema in cui le nazioni ricche sono responsabili del 92% delle emissioni globali, e l’1% più ricco della popolazione mondiale è responsabile del doppio dell’inquinamento prodotto dal 50% più povero.

Guidati dalle lotte storiche e dalle esperienze vissute, guidati dalle persone e dalle aree più colpite (MAPA), chiediamo risarcimenti per il clima.

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