LO STRILLO : la rassegna stampa di Radio Poderosa
Marzo 2023
19 marzo, 20° anniversario dell’invasione statunitense dell’Iraq, giornata globale di azione per Julian Assange
Autore: Redazione Italia di Pressenza

Il 19 marzo 2003 gli Stati Uniti hanno lanciato un’invasione militare illegale in Iraq, basandosi su informazioni segrete inventate, secondo le quali l’Iraq nascondeva armi di distruzione di massa e collaborava con i terroristi. L’invasione è avvenuta nonostante almeno 6-11 milioni di persone in almeno 650 città avessero manifestato contro il piano degli Stati Uniti di invadere l’Iraq, nella più grande protesta contro la guerra mai vista al mondo.
Non sono mai state trovate armi di distruzione di massa o prove di legami tra Al-Qaeda e il regime iracheno e l’Iraq sta ancora subendo le conseguenze catastrofiche di questa invasione, che ha portato alla morte violenta di almeno 1 milione di cittadini, alla continua destabilizzazione e alla nascita di nuove organizzazioni terroristiche, a cui gli Stati Uniti hanno fornito armi e addestramento militare.
Sette anni dopo Wikileaks, con i documenti forniti da Chelsea Manning, ha svelato il vero volto della guerra in Iraq e le prove concrete dei crimini di guerra degli Stati Uniti, compreso il famigerato video “Collateral murder”. Invece di perseguire i responsabili dei crimini, gli Stati Uniti perseguitano politicamente e torturano il messaggero, Julian Assange.
Chi ha svelato la verità sulla guerra in Iraq non può morire in prigione! Non possiamo permettere che questa data venga dimenticata.
Riuniamoci di nuovo, come molti di noi hanno fatto 20 anni fa, per denunciare le guerre del regime statunitense e per chiedere la libertà di Julian ora!
Registrate la vostra azione su https://assangefreedom.network/ o inviate i dettagli via e-mail a hobart4assange@proton.me per condividerla e aggiungerla a qualsiasi altra lista globale possiate trovare.
Può essere qualcosa di piccolo, come una veglia, o appendere degli striscioni a un ponte, o proiettare un messaggio su un muro, o anche un’azione in Internet.
Molti gruppi pacifisti stanno pianificando iniziative il 19 marzo. Colleghiamo la protesta contro la guerra alla richiesta di libertà per Julian Assange!
L’aticolo è ripreso da https://www.pressenza.com/it/2023/02/giornata-globale-di-azione-per-julian-assange-il-19-marzo-20-anniversario-dellinvasione-statunitense-delliraq/
Nota di Anbamed:
Per una cronologia degli eventi che hanno portato alla criminale invasione dell’Iraq e le tappe della sua distruzione e consegna al terrorismo qaedista e daieshista, vi consigliamo di leggere questo articolo de “il manifesto”: https://ilmanifesto.it/ventanni-di-seconda-guerra-del-golfo-liraq-dal-2003-al-2023
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Porta Palazzzo, Balon: quando il centro città resiste alla speculazione. Presentazione al centro Sereno Regis dell’interessante libro di Francesco Migliaccio.
È in libreria dal 12 aprile La Venere degli stracci. Miseria, rivolta e potere nella città post-industriale (Monitor edizioni), un libro di Francesco Migliaccio.
Il governo di Torino ordina lo spostamento del mercato degli straccivendoli dal centro alla periferia, ma i venditori si oppongono. Intorno si eseguono sfratti e sgomberi, nascono residenze per turisti, una scuola di scrittura, botteghe di lusso. Frammenti di voci, ricordi e appunti raccontano i disegni della riqualificazione e le ragioni della resistenza.
La venere degli stracci – YouTube
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8 marzo: femministe ‘occupano’ un tram a Torin
“Reclamiamo il diritto a essere libere di muoverci e respirare”

Redazione ANSA TORINO
– Una cinquantina di attiviste del movimento femminista ‘Non una di meno’, che avevano partecipato questa mattina al presidio davanti all’Iveco di Torino, sono salite, rivendicando il fatto di non avere pagato il biglietto, sul tram della linea 4 di Torino inscenando una protesta: “Nella giornata di sciopero transfemminista globale, siamo in piazza anche per reclamare il diritto per tutti a una città in cui essere liberi di muoverci e di respirare”, hanno detto al megafono.
“Oggi scioperiamo – spiega Virginia di ‘Non una di meno’ – perché vogliamo un trasporto pubblico gratuito e accessibile a tutti, perché non vogliamo ammalarci per l’aria che respiriamo, perché siamo stanche di attese infinite e mezzi sovraffollati e di mettere il nostro tempo al servizio di un sistema che sfrutta, inquina e fa profitti per pochi sulle spalle di molti”.
“Sappiamo anche – aggiunge Virginia – che la possibilità di muoversi nello spazio urbano non è uguale per tutti i corpi e che anche i mezzi pubblici possono essere luogo di molestie o violenze. Non vogliamo – continua – più controlli o più sicurezza, non ci sentiamo tutelate da telecamere di sorveglianza, controllori e forze dell’ordine a bordo; rifiutiamo la narrazione classista e razzista che viene costruita attorno a questa linea e alle periferie come luoghi non sicuri, perché sappiamo che la violenza sulle donne e le violenze di genere non conoscono confini o quartieri”, concludo da ‘Non una di meno’, che sono scese dal tram quando questo è arrivato in centro. <<<<<<<<<<<<<<<<<<<<

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